OUVERTURE DI UNA STORIELLA
- eremhomeblog

- 26 feb 2022
- Tempo di lettura: 2 min

Traslocata da tempo nel presente, vivo il mio quotidiano orizzonte mentre tutto attorno il mondo crolla con i suoi castelli di bugie. Questo tempo presente che impartisce lezioni di vita, mi insegna, a briglie saldamente intrecciate alle mani, a fare del mio Io l'unico baricentro, senza condizioni. Il rubinetto del cuore si può chiudere, aprire, richiudere, riaprire, a piacimento, all'occorrenza, e farlo andare, questo cuore, dove dico Io. Bella lezione. Utile. Pratica. Ed è un presente pieno di vita verità bellezza, e la via è chiara. Continuo a sentir dire che piove, ma continuo a vedere il sole. Ora punto le primule. Gioisco. Scrivo.
STORIELLA
Naso profumo di novità all'Eremhome. La mano si muove e dirige la matita sul foglio. Non so cosa salterà fuori questa volta. Come sempre, assecondo. Dopo qualche minuto di graffi sullo sketchbook osservo con gli occhi fisici il foglio e vedo un cosino che mi pare essere un topo.

Ridicolo pure! E infatti, rido! Ha un cappello da mago Merlino in testa, e punta un telescopio buffo e sgangherato fuori dalla finestra del suo studiolo. Fuori dalla finestra del suo studiolo infatti ci sono stelle e pianeti, alcuni grandi assai.

Scorrendo l'intero piccolo disegno, vedo che la mano ha anche lasciato una didascalia: “ Demetriolino filosofo dei pianeti e delle stelle”. “Aaaaa, ecco chi sei! Ma non dovevi chiamarti Romualdo Arcimboldo?”, chiedo al topolino. “ No”, risponde lui,” hai sentito il nome di altri miei colleghi che però non hai disegnato. Io sono Demetriolino filosofo.” “ Certo, capisco...”, commento io a corto di battute, e, vedendolo così impegnato con i suoi strumenti da scienziato, mi dispiaccio un po' per averlo disturbato. “ Nessun disturbo”, dice lui telepaticamente collegato al mio pensiero, “anzi, guarda, sarei sceso comunque anche se tu non mi avessi disegnato, perchè da qui si gode di una vista spettacolare. “ Eh, sì, lo so”, riprendo allora io incoraggiata dal suo atteggiamento amichevole,” qui all'Eremhome il cielo non è intossicato da luci artificiali e, sebbene lo spicchio di manto celeste non sia particolarmente vasto, le stelle si vedono benone. Ce n'era una l'altra sera che mi puntava l'occhio con una luce così aguzza che non riuscivo a dormire!”. “Veramente...”, mi corregge il topo, “ non è il cielo che guardo!”. E allora rimango interdetta. “ Come?! Il telescopio, la didascalia...” “L'apparenza inganna, come sempre, non lo sai? L'unica stella che mi preme ammirare è quella lassù. Non la vedi?”, e mi indica un altro foglio dell'album da disegno che non mi ero nemmeno accorta di aver riempito. Seguo con lo sguardo e...la vedo!

Una topolina, moooolto carina, davanti al suo castello vintage un po' diroccato ma delizioso,

intenta a raccogliere fiori per le sue composizioni domestiche, con tanto di tiara preziosa e sberluccicante sulla testa! Anche per lei una didascalia illustrativa che recita:” Faustina regal topolina”. Sorrido dolcemente, richiudo l'album senza far rumore, e da terzo incomodo lascio che la storia d'amore si ricami da sé.





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