PORTE APERTE ALL'ESTATE
- eremhomeblog

- 16 lug 2024
- Tempo di lettura: 3 min
3 giugno
Sovrabbondante di doni, mi giro verso il sole. Oggi prego di più perchè il dolore del mondo sia ridotto al minimo indispensabile, e ringrazio di più.
Rivolta a un nuovo mese, mi palpita il cuore per quello che si deve ancora manifestare. Lo aspetto a occhi chiusi. La luce arriva. Si muove! Con quale forma apparirà?
14 giugno
Ridondante, oggi, il profumo dei fiori. Mai prolisso. Giusto.
Sprizza energia da tutti i pori, il giardino, e filini di gioia qua e là.
19 giugno
Un'aria immobile stamattina, e il verde delle foglie attonito. Libero la mente e il cuore, per far posto alla luna.
“Come si dice “ sole” nella tua lingua?”, chiedo curiosa al cielo, oggi assorto in profonda meditazione. Non perdo occasione di interrogarlo quando sembra volersi fermare sopra il tetto dell'Eremhome. Al momento posso offrirgli solo un po' di sambuco, e il canto di una capinera, con le begonie che assistono.
Non ho slanci di petto in questo giugno un po' incartato tra nuvole e rose, attendendo le lucciole.
Così di prima mattina, ancora abbracciata dal torpore di una notte tiepida, rimbalzo sulla memoria dei sogni appena spesi che mi incorniciano il viso.
Intingo la penna nell'azzurro, quasi a cercare un contatto con il divino che alberga fra le nuvole. E mastico un canto, come la capinera, che mi fa dire un altro morbido grazie soffuso di lacrime grate, e di bontà.
Le fate dei fiori apparecchiano un garden path sinuoso tra il prato di trifoglio e le ortensie che timide, vestite di fresco rosa, accennano appena un saluto sotto il profumo dei gelsomini.
Ancora uno sbadiglio dolce e poi... via! A spacchettare questo giorno nuovo pizzicato per sbaglio a offrirsi spensierato nella rugiada del mattino, mentre una rondine stupita passa a dirmi: “ Forza, alzati, da domani non è più primavera!”
2 luglio
Toccata dal vento, aumento d'intensità e di forza.
“Se non puoi essere bella, cerca almeno di essere buona”, mi dice il vento affaticato dalla tempesta di ieri, quando i chicchi di grandine schizzavano ovunque, e i rivoli di acqua verde solcavano il terreno saltellando per ogni angolo del giardino.
“ Va bene”, rispondo al vento, ma sono solo una piccola lucciola che sorvola trifogli e fili d'erba nel prato”.
“ Infatti!”, controbatte il vento un po' rinvigorito dalla conversazione. “ Quanto pensi ci voglia ad essere buona? Affrettati a cercare e a trovare la tua essenza, e in un battibaleno sarai buona e anche bella!”
“ La mia essenza è presto detta: due ali e qualche micro volt nel bagagliaio, ed è tutto!”
“ Non ti preoccupare”, mi rassicura il vento, “ non è una questione di dimensione, ma di volontà. Il tuo piccolo carico di luce, se ben distribuito, può ben fare la differenza. Guardati, tu e le altre colleghe lucciole! Guardatevi! Guardate tutte assieme quanta bellezza avete acceso sopra il prato in giardino. Guardate quei due,che passeggiano tenendosi per mano. Guarda! Guardate che sorrisi sono spuntati sui loro visi! Cosa può esserci di più buono e di più bello che far fiorire sorrisi all'imbrunire?”
E il vento divertito, a mulinello, si sposta un po' a suonare il pioppo, mentre la lucciola prima attonita, poi rinfrancata, parte a danzare sopra quei due esterrefatti, e le altre lucciole a ruota, tutte a danzare, a fare il bello e il buono sopra un prato lucente, intermittente, una sera d'estate, all'imbrunire, e una musica lieve di pioppo e vento. Per gioire e brillare, insieme.
UN IMPRECISATO GIORNO DI LUGLIO .
Lui mi ha detto: “ Fatti piccola”.
14 luglio: essere ricchi significa possedere l'essenziale.
16 luglio.
Posso ancora rischiare una carezza dalla luna mentre sgranocchio un'ultima ciliegia croccante.
Sbattuta all'angolo da una tempesta estiva, improvvisa, raduno secchiate d'acqua chiara tombolando nel vento. Ancora annuvolata di sogni, aspetto che il sole srotoli un raggio dalla sua parte per tirarmi su verso il cielo a duellare con una libellula blu.
Agghindata a festa, incrociato lo sguardo con il profumo del caprifoglio, tremulo sottile sotto l'acero pensando di avviare un allevamento di unicorni arcobaleno per poi brillare assieme alle scintille d'acqua sul bordo del torrente.
Sbilanciata dal ricordo della notte, quasi quasi cado tra le braccia folte del gelso che non perde occasione per dirmi quanto stiamo bene insieme, io e lui, avvinghiati su una melodia pulsante di meraviglia. “Quanto sei bello, quanto sei grande, quanto sei gigante!”, gli dico a occhi chiusi, perchè a occhi chiusi l'amore si sente meglio. “ Grazie per le tue manate di fresco! Quand'è che il tuo sorriso è diventato un po' il mio?”, gli domando incuriosita, e un germoglio mi spunta dall'angolo della bocca. Verde mi voglio, anch'io, come il gelso, bella, grande, gigante! Per dire, con un cuore fragrante:” Hey, guarda, ci sono anch'io!”, in questo istante, spettatrice fantastica di una natura sincera, impetuosa, un giorno d'estate, quando fa sera.
GRAZIE E BUON PROSEGUIMENTO D'ESTATE A TUTTI!














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